Rayogrammi

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Rayogrammi

Ad un certo punto della ricerca si è posto il problema di come realizzare il rayogramma di una pietra o di un mattone. È stata l’occasione per individuare un nuovo materiale da costruzione che avesse la proprietà della trasparenza. E quale poteva essere questa sostanza se non il vetro? Ho pensato: Visto che analizzo i materiali della città rinascimentale quale migliore occasione per mettere le mani su un vetro particolare, come quello delle finestre del palazzo ducale di Urbino?. Ho avuto la possibilità di toccare con mano alcuni frammenti di antiche lastre molto sottili, secondo quanto riferitomi dal vetraio che si occupa della manutenzione, le più vecchie che abbiamo. Dalla proiezione sulla carta fotografica si nota con evidenza la differente opacità, alcune hanno la superficie completamente ricoperta di una sottile patina formatasi nel corso degli anni con la stratificazione della polvere e l’umidità. La loro superficie è liscia, ma irregolare, per via dei metodi di stesura del tempo. Prima della produzione industriale per stendere le lastre si utilizzavano delle spatole che, non essendo perfettamente lisce, lasciavano all’interno della materia delle bolle d’aria dalle forme e dimensioni irregolari. L’ultimo riferimento va allo spessore che come si può immaginare non era per niente omogeneo, ed ha quindi contribuito ad un’ulteriore variazione tonale.